Automazione dell’industria alimentare: il ruolo di attuatori e riduttori nel massimizzarne i vantaggi
Riduttori, attuatori lineari e colonne di sollevamento, nell’industria alimentare sono dispositivi molto utilizzati quando si vuole arrivare a realizzare l’automazione dei processi produttivi.
Quest’ultimo è un treno ormai lanciato: già nel 2017 le produzioni automatizzate erano più di 1/3, ma l’adozione arrivava fino al 94% quando si trattava delle sole attività di imballaggio. Da allora questi numeri sono ulteriormente aumentati.
I vantaggi
I vantaggi delle automazioni per l’industria alimentare sono diversi, e sono piuttosto evidenti: anzitutto, esse rendono possibile l’attività fino a 24/7 – e nel mentre gli operatori possono dedicarsi ad attività di supervisione, organizzazione, pianificazione dei flussi e verifica della piena efficienza dell’impianto.
Inoltre spesso sono semplici da integrare, dato che i processi principali sono, in genere, piuttosto ripetitivi: lavaggio della materia prima, impasto, cottura (o surgelamento), inscatolamento, etc.
L’uso di macchine consente di produrre grandi quantità per molto tempo, riducendo contestualmente i tempi di preparazione e mantenendo sempre gli stessi standard di qualità del prodotto finale.
Motoriduttori, attuatori lineari e colonne di sollevamento trovano largo impiego nel settore alimentare per diverse ragioni.
Anzitutto perché per realizzare alcuni passaggi della produzione spesso bastano potenze anche piccole o medie, quindi non serve aggiungere particolare complessità. Con gli attuatori elettrici si può riuscire a realizzare un sistema più snello e migliore per efficienza energetica.
Inoltre questi dispositivi sono più facili da installare e non hanno bisogno di manutenzione particolare, riuscendo a lavorare a lungo senza tempi di fermo macchina.
La somma di questi due aspetti fa sì che il TCO sia molto vantaggioso, peraltro a fronte di un investimento iniziale in genere contenuto.
Un’altra caratteristica degli attuatori elettrici apprezzata dall’industria alimentare è nelle loro dimensioni contenute, che facilitano l’integrazione anche in spazi piccoli e consentono di evitare stravolgimenti del layout complessivo.
La modularità offerta da questi dispositivi è un altro valore aggiunto, perché permette di metterne insieme diversi e arrivare così alla soluzione personalizzata più adatta per le specifiche esigenze di ogni azienda.
Diversamente da quelli idraulici o pneumatici, gli attuatori lineari elettrici non perdono liquidi (olio) che potrebbero inquinare la produzione alimentare.
Come sono gli attuatori per il settore alimentare?
I modelli certificati IP69K sono anche in grado di resistere a condizioni tipiche degli impianti industriali di trasformazione alimentare, come le temperature elevate, i getti d’acqua ad alta pressione, l’umidità e i lavaggi ripetuti – anche con detergenti chimici.
Nel settore alimentare in genere vengono usati attuatori lineari in acciaio inox con superfici arrotondate, per favorire il deflusso dell’umidità, e finiture superficiali uniformi (senza fessure, crepe, pieghe o altre imperfezioni), così che lo sporco possa scivolare via da solo.
Gli impianti che impiegano attuatori in alluminio o altre leghe di metallo sono più diffusi nelle lavorazioni di prodotti secchi.
Ultimo aspetto ma non meno importante è l’ottima ripetibilità e precisione dei movimenti, che consente di avere linee sempre affidabili anche su produzioni molto grosse.
Quali sono le principali automazioni?
Automazioni piuttosto comuni nell’industria alimentare sono le stazioni di riempimento delle confezioni e le stazioni di etichettatura, oltre ovviamente ai nastri trasportatori che portano la materia prima da un punto all’altro per tutto il processo di trasformazione.
Qui per esempio spesso entrano in gioco gli attuatori lineari, che “aprono” le celle del nastro trasportatore al momento giusto per permettere il trasferimento da una linea alla successiva, oppure fermano il nastro per il tempo necessario a consentire la particolare fase della lavorazione che si realizza in quel luogo (allineamento, scansione, confezionamento, etc.).
Nell’imballaggio e nell’incollaggio delle etichette si impiegano principalmente i motoriduttori a vite senza fine, che sono in grado di lavorare sia con macchine manuali, sia con le semiautomatiche e anche con quelle ad alta capacità con tecnologia di incollaggio continua.
Attuatori e riduttori si usano anche per operazioni come l’inclinazione, il ribaltamento e l’apertura dei cuoci pasta, mettendo al riparo gli operatori dai rischi di entrare in contatto con acqua bollente o stare lontano da grandi quantità (e quindi peso) di materia prima.
Le colonne di sollevamento, invece, sono spesso impiegate per offrire la migliore ergonomia sul posto di lavoro agli operatori.
In conclusione
La tendenza all’automazione nell’industria alimentare oggi come oggi è sempre più spinta, e diverse sono le soluzioni a disposizione delle aziende che vogliono praticare questo percorso, anche creando linee particolarmente personalizzate in base a esigenze molto specifiche.
La varietà dei dispositivi che compongono la proposta ATTI permette al nostro staff tecnico e commerciale di trovare sempre la soluzione migliore, in termini di efficienza, continuità e facilità d’uso.